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Performance Vegetativa

Le Performance Vegetative sono una parte del mio lavoro che considero politica. Sono sempre stato sensibile al tema ambientale e del rapporto dell’uomo ha con la natura. 

Un rapporto mai risolto. Nell’indagare questo concetto ho avuto subito chiaro che dovevo unire un elemento caratterizzante l’uomo e che non si trovasse in natura. Ho scelto il cemento come cifra stilistica e di sviluppo. Una simbiosi forzata, anche se non c’è scambio utile con la pianta, ma poi noi genere umano siamo in simbiosi col mondo da un punto di vista metaforico? Semplificando all’estremo sono arrivato a questa serie di lavori che presento. Il titolo nasce poiché si tratta di un lavoro in divenire e che vive di vita propria come se dopo averlo fatto lasciassi al tempo e appunto alla pianta di completare il lavoro. Sarà la natura a decidere se il mio intervento come uomo permetterà a lei di vivere o morire, identificando in questa possibilità un augurio nel credere che la nostra Terra si adatterà a tutte le barbarie che le imponiamo. Ferita, umiliata ma alla fine pur sempre viva. I lavori vengono presentati in modo singolo ma sono anche pensati per installazioni di più ampio respiro. 

Con l’esperienza ho notato che soprattuto le rose e le piante da esterno tipo bossi, sempreverdi e piante grasse sopravvivono (i primi esperimenti risalgono ad 1 anno fa e non ho notato lesioni alle piante). Alcune, invece, sono morte come il bonsai presentato sotto. Ogni pianta è un mondo a sé ed ha un ciclo naturale, penso infatti che alcune siano morte per mancanza di cure o troppa acqua. 

Chi di noi non ha mai fatto seccare una pianta? 

E’ l’immagine poetica della mia visione. 

Nel mio lavoro non voglio dare un giudizio ma solo fare domande. 

Le risposte le otterrò dalle Performance Vegetative.

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