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Apolidi

 

Apolidi. Come le nostre realtà suddivise tra reale e digitale, internauti senza più porti sicuri dove approdare.

Un lavoro nato principalmente per dare quiete ad una esigenza di colore, se possibile diversa. Anti minimalista, anti accademica e anti materica. Il colore come cifra e moneta di scambio suddivisa in byte. Una porta sfumata dove la percezione è possibile sia in digitale che in reale, con esperienze diverse, per questo Apolidi. Senza che una prevarichi sull'altra.

Un colore senza confini che trova esigenza e forma nei suoi due spazi, divisi ma collegati. 

Non è stato un percorso semplice focalizzare la serie  ma il mio statement mi suggeriva di proseguire, per dare al mondo (a volte gli universi possono essere rappresentati da una sola persona) il miglior risultato possibile, amplificandolo a sua volta.

Questo genere di amplificazione risulta da una caratteristica unica dei due lavori.

L'impossibilità di fotografare in maniera coerente un Apolide una volta stampato. Ho incontrato molte difficoltà nel rendere simile in stampa un Apolide digitale. Le numerose sfumature e tonalità hanno mandato al limite le odierne tecnologie di stampa. Risolti i problemi con maestranze e procedimenti digitali il risultato ha amplificato questa mia ricerca, donandone il nome Apolide. Apparentemente ora le stampe risultano perfette e simili all'immagine digitale di partenza, che però non può essere fotografata da chi la osserva poiché le comuni macchine digitali e i suoi obbiettivi tendono a semplificare l'immagine e ripresentarla sgranata, ovvero la mia maggior problematica in fase di stampa.

Il nome Apolide è venuto fuori tramite questi procedimenti. Nel processo creativo mi sono reso conto che le parti digitali e quelle stampate non potevano essere divise, ma rappresentavano nell'insieme un unico lavoro.

Come le nostre vite, senza cittadinanza reale o digitale. Una commistione, una metafora o più semplicemente un lavoro a cui ho dedicato tanto, forse troppo tempo.

TECNICA: Gli Apolidi nascono su photoshop per poi essere stampati su carta baritata FOWA ANSEL 310 gr/mq utilizzando inchiostri a pigmenti EPSON ULTRACHROME HDX, montati su pannello piuma e poi incorniciati come da immagine.

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